L’Anagrafe Vaccinale è stata introdotta dall’articolo art. 4-bis del decreto legge 7 giugno 2017, n. 73, convertito con modificazioni dall’art. 1 della legge 31 luglio 2017, n. 119, con lo scopo di creare una banca-dati dei vaccinati, per ottenere in tempo reale le percentuali di copertura per coorte di nascita e territorio, e per sanzionare coloro che non si sottopongono alle vaccinazioni. Questa anagrafe però è stata gestita in modo davvero imbarazzante, in quanto i dati personali riguardanti i bambini sono stati scambiati senza il rispetto della privacy, tra scuole, ASL, e tra persone che non avevano titolo all’interno degli istituti scolastici al fine di segregare i bambini non vaccinati ed escluderli. Questa anagrafe, benché non censurata nel suo utilizzo dal garante della privacy, a mio avviso rappresenta una vera e propria schedatura in piena violazione dei dati personali sanitari. Questa schedatura viene ripresa nel DDL770 all’articolo 4. Nel disegno di legge non si fanno passi avanti anzi, si cambia nome e la si rende di più facile compilazione ed utilizzo senza minimamente interessarsi della tutela dei dati.
Io credo che l’anagrafe vaccinale può essere utile nella misura in cui non rappresenta una schedatura, ovvero quando i dati in esso contenuti siano ad uso esclusivo, in via integrale, del titolare dei dati e al limite del medico curante, mentre in forma anonima per coloro che vogliono fare ricerche e statistiche.
Per questo motivo ho predisposto una serie di emendamenti, che pubblicherò nella loro interezza più avanti e che darò ai senatori della commissione sanità, e che puntano a:
- realizzare un’anagrafe vaccinale nazionale popolata dei dati, riguardanti le vaccinazioni, già contenuti nel fascicolo sanitario nazionale, questo per evitare di creare un nuovo database duplicato;
- definire che l’accessibilità a questi dati viene concessa in modalità integrale solo al titolare dei dati e al medico curante mente in forma aggregata a tutte le amministrazioni che ne fanno richiesta per i motivi descritti nel provvedimento;
- avere la possibilità di integrare l’anagrafe con i dati della farmacovigilanza c.d. attiva;
- dare attuazione alla raccomandazione della commissione di inchiesta uranio e vaccini della scorsa legislatura in merito all’immagazzinamento dei dati vaccinali militari all’interno del FSE civile.
Stay tuned
Ivan Catalano